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All reviews - Movies (30) - DVDs (1) - Games (3)

Summer in Andalusia review

Posted : 13 years, 6 months ago on 25 October 2010 11:02 (A review of Summer in Andalusia)

Recensione by obogsic
Episodi Visti: 1 --- Voto: 9

Un anime sul ciclismo? Mai visto uno e, sinceramente, da non appassionato inizialmente non mi sembrava interessante.
Poi ci sono ritornato su e devo dire che è stato una bella scoperta.
Il lato tecnico è abbastanza curato, con un po' di CG usata per dare il senso della velocità ed animazioni e disegni nel complesso validi.
Bella la trovata per dare il senso della volata finale.
Interessante anche il tratto, che riesce a regalare volti molto espressivi e realistici (niente bel tenebroso dai capelli lungi ed argentei, insomma...).
Soprattutto nei visi maschili è visibile l'influenza dei classici (uno su tutti Anna dai capelli rossi).
Buono l'accompagnamento che fa il suo lavoro, anche se non resta impresso come capolavoro assoluto.
Melanzane - estate andalusa racconta la storia di Pepe, ciclista professionista ma gregario della squadra, che si trova ad affrontare una tappa della Vuelta nella sua terra e a passare proprio per il suo paese.
Il suo compito è quello di supportare l'atleta di punta del team, di fare il lavoro sporco.
Le cose però prendono una piega inaspettata e...
Non proseguo con i dettagli per non rovinarvi la sorpresa.
Analizzando questo film di circa 45 minuti non si può non notare la delicatezza e la classe dello stile narrativo.
Ogni aspetto è dosato con sapienza.
Dai momenti "sportivi" in cui riusciamo a percepire la durezza e la passione che stanno dietro a questo sport, il cinismo del sistema e l'esaltazione che può esserci dietro a quello che noi siamo abituati a vedere in tv.
Il tutto alternato con momenti introspettivi e narrativi molto significativi e presentati con la giusta verve.
Non ci sono super eroi, gente con talento straordinario predestinata a compiere imprese epiche.
Nella modesta e "selvaggia" Andalusia ogni passo, nella vita reale come nello sport, è frutto di sudore della propria fronte.
La vita è fatta di cose semplici, potrebbe sembrare fin troppo in alcuni casi, ma che sono la vita, quella vera.
Pepe, protagonista-narratore-osservatore, non si sente totalmente calato in quella vita di cui forse ha perso le cose più importanti.
La bicicletta è l'ancora di salvezza che lo tiene galla mentre è alla ricerca della sua dimensione.
Un'opera eccellente, che dimostra quanto si possa far bene anche con soli 45 minuti a disposizione.
E non sono un appassionato di ciclismo...

credit animeclick.it


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Summer in Andalusia review

Posted : 13 years, 6 months ago on 25 October 2010 11:02 (A review of Summer in Andalusia)

Recensione by Melody078
Episodi Visti: 1 --- Voto: 7

Io ho trovato questo anime un'ode all'Andalusia molto appropriata, me ne ha fatto venire la nostalgia (anche se non ci sono mai stata). I disegni sono abbastanza realistici e la colonna sonora l'ho apprezzata.
Un anime sportivo sul ciclismo... è la prima volta che ne sento parlare e così ho voluto "toccare con mano" e devo dire che non mi ha deluso. Mi ha trasmesso il calore, l'afa delle giornate andaluse, la stanchezza, la spossatezza della fatica fisica, la voglia di vincere, di primeggiare per una volta su tutti, la voglia di assaggiare le melanzane in salamoia col vino!
La storia di Pepe mi ha emozionato, con una dolcezza, fra flashback e racconti del fratello maggiore si dispiega e...colpisce, come un pugno nello stomaco. Non te l'aspetti ma poi ti scopri a pensare che l'avevi sempre saputo, che Pepe stava correndo per qualcuno, per qualcosa, per dimenticare, per perdonare.
Lo consiglio si, lo consiglio davvero.

credit animeclick.it


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Summer in Andalusia review

Posted : 13 years, 6 months ago on 25 October 2010 11:01 (A review of Summer in Andalusia)

Recensione by M3talD3v!lG3ar
Episodi Visti: 1 --- Voto: 8

Esistono piccole perle dell'animazione nascoste, che sanno sorprendere per la loro capacità di emozionare anche in poco tempo, e di stupire lo spettatore, di immergerlo completamente nella storia...Estate Andalusa fa senz'altro parte di questo gruppo. Questo piccolo capolavoro, ancora poco noto in occidente, è un perfetto esempio di come il cinema d'animazione possa trattare tematiche quotidiane con una profondità e una poesia pari, se non superiori, a quelle di film live action. nel sud della Spagna, in un paesino andaluso famoso per la produzione di melanzane, si apprestano a sfrecciare gli atleti di una gara di ciclismo di prestigio internazionale. Tra loro vi è anche Pepe, originario del luogo che ha lasciato qualche anno prima, per lasciarsi alle spalle le ferite del passato...
Mentre a bordo della sua bici Pepe osserva gli assolati paesaggi andalusi scorrergli davanti agli occhi, dopo essere aiutato da un pizzico di fortuna, nel suo cuore si fa largo l'idea di una opportunità di riscatto, per dimostrare a tutto il paese, ma soprattutto a se stesso, che la sua gara con la vita è ancora aperta.
Inserisco quest'anime tra quelli che sono stati capaci di emozionarmi, ma anche tra i migliori lavori di animazione che abbia visto, grazie ai disegni molto belli, le musiche davvero caratteristiche, tipiche del luogo dove ha vita la storia, una storia che scalda il cuore, anche se breve, che mette in scena bellissimi personaggi, dotati di un "vero" carattere, e che dona nel complesso una sensazione di malinconia e di nostalgia da provare assolutamente. Inoltre la storia di Pepe è un po' la storia di ognuno di noi, e ci dimostra che anche i sogni più irrealizzabili, con un po' di fortuna, ma soprattutto con la volontà di crederci, e di lasciare il passato alle spalle, possono divenire realtà e cambiarci la vita...
Quest'anime è per tutta la famiglia, un vero gioiello che in molti dovrebbero apprezzare!

credit animeclick.it


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Summer in Andalusia review

Posted : 13 years, 6 months ago on 25 October 2010 11:00 (A review of Summer in Andalusia)

Recensione by Gackt
Episodi Visti: 1 --- Voto: 8

"Nasu - Andalusia no Natsu" è una piccola perla che merita assolutamente di essere vista, senza lasciarsi ingannare dal tema di fondo poco usuale.

La trama è molto semplice: Pepe Benengeli è un novello ciclista che, nel giorno del matrimonio del fratello, si trova a correre per conquistare la fama, ma, soprattutto, per dimostrare a se stesso qualcosa di più forte.

Non c'è molto altro da dire, dopotutto dura a malapena 45, ma è una scelta che condivido appieno: penso sia meglio creare 45 minuti di animazione splendida che dilungarsi per poi scadere in qualcosa di troppo pesante. E in questi tre quarti d'ora quest'anime non vi annoierà di certo. Il modello dello studio Ghibli è palese: i disegni sono semplici ma molto espressivi, le animazioni perfette (ed è qualcosa di molto importante, visto che si va a rappresentare una corsa ciclistica), le colorazioni limpide e vivaci, l'uso del computer limitato e non invasivo, perfetto per le ambientazioni.

L'anime ci fa osservare da lontano anche le usanze andaluse, con i loro cibi e le loro danze. Ci porta in una realtà nuova, poco conosciuta, e ci fa vivere con poche parole (nel vero senso della parola) una storia ricca di significato. Il protagonista, Pepe, è un uomo comune, che ottiene risultati discreti, in cui ognuno può ritrovarsi, e che lotta per dimostrare agli sponsor e alla sua famiglia di potercela fare, ma soprattutto per riscattare se stesso da ferite che porta nascoste dentro di se.

Quindi non bisogna farsi ingannare dalla breve durata, dal tema sportivo un po' strano, o dal titolo buffo (come ho fatto io XD): Nasu è un anime che merita di essere visto, anche solo per la sua breve durata, e che non vi farà rimpiangere di averlo fatto.

P.S: i gatti neri portano sfortuna (povero Gilmore!).

credit animeclick.it


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nasu-andalusia-no-nats

Posted : 13 years, 6 months ago on 25 October 2010 10:58 (A review of Summer in Andalusia)

Recensione by ALUCARD80
Episodi Visti: 1 --- Voto: 8

Probabilmente il primo anime incentrato completamente sul ciclismo, Melanzane – Estate Andalusa, si presenta con un tratto ispirato (o dovrei dire quasi copiato) al celebre maestro Miyazaki, tanto che sulle prime battute si ha il dubbio di essere di fronte proprio ad un lavoro dello studio Ghibli.
Rievocando con inaspettata maestria e particolare meticolosità i tratti caratteristici dell’Andalusia, sebbene si tratti di un solo lungometraggio e non di una serie di più episodi, nel giro di un’ora e mezza lo spettatore viene catapultato nel coerente realismo di una gara ciclistica. Per la precisione si tratta di una tappa della Vuelta, la quale si svolge lungo i classici, torridi e bollenti paesaggi ondulati della caratteristica terra iberica. Sicuramente un prodotto atipico e anticonvenzionale, fuori dagli schemi e per questo ancor più apprezzabile, dalla trama semplice quanto stuzzicante.

Protagonista della vicenda è Pepe, uno dei ciclisti impegnati nella gara che, a pochi minuti dalla fine della tappa, riceve l’ordine (più dagli sponsor che dalla squadra stessa) assieme ad un compagno di scattare in fuga, non tanto per vincere la tappa, quanto per attirare l’attenzione e ravvivare una corsa che fino a quel punto era parsa fin troppo controllata.
La fuga di Pepe è però diversa da tutte le altre mai vissute nella sua carriera: la strada infatti attraversa un tipico paesino mediterraneo di campagna dove egli è nato e cresciuto, sfilando proprio di fronte al piccolo bar che l’ha visto crescere e dove ora tutti i suoi amici, parenti e conoscenti, attraverso una televisione, lo stanno seguendo con grande trepidazione. Ma non è tutto: oggi è anche il giorno in cui suo fratello sta per sposare la donna che egli ha amato per tutta la vita, che probabilmente ama ancora, e da cui si è tristemente separato anni addietro.

L’antefatto è semplice, breve, conciso. La vicenda si sviluppa rapidamente così come rapidamente i ciclisti scivolano come schegge sul nastro d’asfalto bollente, in un climax di emozioni che terminerà con una mirabolante volata.
Siamo di fronte ad un prodotto che riesce ad emozionare e a farsi seguire con un certo interesse. La cura con cui vengono rappresentati fedelmente i dettagli tecnici delle biciclette, delle macchine, delle stesse tute e degli accessori di ogni ciclista fa dell’anime un piccolo gioiellino dal punto di vista visivo. Il character design è chiaramente “rubato” a Miyazaki, ed i personaggi principali ben caratterizzati.
Probabilmente il termine migliore per descrivere Melanzane – Estate andalusa è “realismo”: un vero e proprio spaccato di vita di un giovane sportivo spagnolo, l’esistenza lenta e sonnecchiante di un minuscolo borgo nell’Andalusia, un’estate torrida, una volata resa ancor più spettacolare da una scelta grafica tutta da vedere, una storia d’amore con un punto interrogativo e una bellissima scoperta: questo anime, nella sua semplicità è l’ennesima riprova che per emozionare non servono mosse segrete, attacchi speciali o segreti spaventosi, ma - è questo il caso di dirlo - una semplice bicicletta e una storia come tante.
Ottimo.
credits: [Link removed - login to see]


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Summer in Andalusia review

Posted : 13 years, 6 months ago on 25 October 2010 10:57 (A review of Summer in Andalusia)

Recensione by Tacchan
Episodi Visti: 1 --- Voto: 9

Malanzane è un titolo atipico e diverso dai soliti, che dovreste vedere. È disponibile anche doppiato in italiano, se siete fortunati lo potreste trovare in qualche edicola dispersa a pochi euro. Se vi capita, prendetelo perché è un titolo di gran valore.

Si tratta di un medio metraggio, ambientato in Spagna, più precisamente in Andalusia, che affronta un tema che non ho ricordi di vedere in un anime, ovvero il ciclismo. In poco tempo ci vengono presentati una serie di personaggi fuori di testa. Il protagonista, ora impegnato in una gara, è spinto da motivazioni che hanno radici piuttosto profonde e pertanto non sarà semplicemente seguito nella sua impresa sportiva, ma impareremo a conoscerlo in modo piuttosto approfondito grazie ai flashback e ai racconti degli altri personaggi.

Si tratta di un’opera realizzata con cura e attenzione, strutturata su una sceneggiatura intelligente e mai pesante, divertente e in grado di far sia pensare che sorridere. La trama nella sua semplicità è un pretesto per presentarci un gruppetto di personaggi ben assortito e affiatato, immersi in un contesto affascinante e non inflazionato, ovvero quello andalusiano.

La cura si può anche notare osservando il comparto tecnico, che ha il suo punto forte nei design e nella caratterizzazione dei personaggi, che pur non apparendo appariscenti, riescono ad essere estremamente espressivi e realistici. Anche le animazioni fanno ottimamente il loro dovere, così come l’accompagnamento musicale, discreto ma azzeccato.

Un anime come se ne vedono pochi, che ricorda per diversi aspetti alcuni lavori per degli Studio Ghibli. Altamente consigliato.

credits [Link removed - login to see]


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Summer in Andalusia review

Posted : 13 years, 6 months ago on 25 October 2010 10:56 (A review of Summer in Andalusia)

Recensione by deathmetalsoul
Episodi Visti: 1 --- Voto: 9

Melanzane - Estate andalusa è un film animato del 2003 prodotto dalla Madhouse con la regia di Kitaro Kosaka. La prima cosa che salta all'occhio è la somiglianza del chara dei personaggi con le opere studio Ghibli-Miyazaki, infatti io pensavo che il film fosse loro, invece con sorpresa ho scoperto la vera provenienza, ed ho potuto notare che il prodotto risulta addirittura migliore di alcuni prodotti dell'accoppiata vincente sopra nominata; ma questo è solo un mio punto di vista.

L'anime tratta un argomento molto originale e fino ad oggi quasi "dimenticato" nel mondo degli anime: il ciclismo. Infatti tra le opere che ho visionato o di cui sono a conoscenza non mi sembra di ricordarne alcune che trattano questo argomento (di certo chi ne sa più di me potrà smentirmi).
Il protagonista, Pepe Benengeli, è appunto un ciclista che sta partecipando al Giro di Spagna. L'anime ripercorre una tappa del giro, ed in particolare una tappa che passa per il paese natale di Pepe, paese dal quale lui è voluto fuggire perché non soddisfatto della vita locale.
L'anime dunque, dalla durata di quarantacinque minuti, termina con la fine della giornata portando con sé tutti i ricordi di un uomo, di una famiglia, di un paese.
È molto bello l'intreccio con il matrimonio del fratello di Pepe, che si sposa proprio in questo giorno.
Di tutti i personaggi e i luoghi che compongono questa piccola perla dell'animazione, alla fine ti rimane qualcosa, poiché anche se non sono indimenticabili, sono "veri", e riescono grazie al lavoro dei creatori a tirare fuori la realtà delle persone e del luogo in cui vivono.

Tecnicamente l'anime risulta ad un livello molto elevato, i disegni e gli sfondi sono curati davvero molto bene, e le animazioni sono ad un alto livello. Anche la colonna sonora è più che sufficiente, e sicuramente molto espressiva.
L'anime è sicuramente da vedere per cui lo consiglio a tutti, non sottovalutatelo se non siete fan di questo sport, perché io stesso non lo sono, ma questi pochi minuti hanno saputo emozionarmi e rendermi felice della scelta di aver visionato il prodotto.

credits: [Link removed - login to see]


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The Special Relationship (2010) review

Posted : 13 years, 6 months ago on 22 October 2010 04:24 (A review of The Special Relationship (2010))

no, atteso per il 10 dicembre 2010 in Italia.


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Bukowski: Born Into This review

Posted : 13 years, 6 months ago on 22 October 2010 04:19 (A review of Bukowski: Born Into This)

Da vedere assolutamente! Amo lo scrittore, qui c'è anche Penn, per cui lo devo avere!


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TBR: Unknown

Posted : 13 years, 6 months ago on 22 October 2010 03:06 (A review of Unknown)

Here comes another script review for you guys this week with Unknown White Male.
This thriller will star Liam Neeson. It’s supposed to be his next project once he completes The A-Team and Clash of the Titans.

The script was written by Oliver Butcher & Stephen Cornwell (the guys behind Guy Ritchie’s next movie, The Gamekeeper), with some revisions by Dead Like Me’s Karl Gajdusek. The story is based on Didier Van Cauwelaert’s French novel Hors de moi (published under the title Out of My Head in the US). Unlike in the book, the movie isn’t set in Paris but in Berlin (money, money, money).

What’s it about? Well, it centers on Dr. Martin Harris, a botanist who arrives in Berlin with his wife Liz for a conference (he has been invited to speak at the “World Biotechnology Forum”). After forgetting something at the airport, he takes a taxi back to get it. His plans are cut short however when the car crashes into a river. His life is saved by the mysterious taxi driver, Gina. Martin wakes up in a hospital; three days have passed while he was in a coma. He discovers that another man (Martin B) has taken his identity and has replaced him in every way. Even Liz, the wife, doesn’t seem to recognize her husband.
Lost in a foreign country with no papers, a small amount of cash, and no way back, the “real” Martin tries to uncover the truth behind the most extreme case of identity theft ever. He also seem to have some killers going after him for some reason.
Has our hero gone completely off the rails (is he who he thinks he is), or is there really a giant conspiracy trying to replace him?

At first glance this looks like an interesting thriller with some paranoiac elements echoing The Game. We’re also quickly thrown into the action with the crash already happening around page five.
That said, this is no Taken. In Unknown White Male, I wouldn’t say Neeson kicks lots of asses, as we’re talking more of a deadly cat-and-mouse game throughout Berlin (involving at one point a train colliding with a Land Rover, “pushing the mangled wreck along the tracks into a tunnel [in] a tail of sparks”). The motto here is more “run and hide from the bad guys” than “go hunt them”.
It takes also a lot of time to get decent answers to some of the stuff going on. For the most part it feels like a long chase with no end in sight.
In a way, it looked like a cross between UPN’s 1995 Bruce Greenwood series, Nowhere Man (virtually the same basic premise), and especially a “reverse” Jason Bourne (mainly the first one). It’s kind of a giant mash-up between those two stories only set in Berlin.
Martin even has his own foreign female side-kick that later becomes a love interest and helps him uncover the truth. Whereas in Jason Bourne it was Franka Potente’s Marie, here it’s the character of Gina. Not much originality unfortunately.

And this brings me to two of the main points I want to make about the film.
First, about half-way through the story, the movie shifts tone into a more spy-based thriller. The “real” Martin seems to be hunted by a unit (named Section 15) described by one of the characters as:

Freelance, deniable. They’d work for whoever would pay – public sector, private sector. Second-to-none in their planning and efficiency. They never failed. What’s more, they were invisible. They’d strike, and nobody would even know there had been foul play.

To be clear, we’re talking about an elite assassin squad known for its secrecy. Yet, in the film, we’re witnesses to dozens of murders, crashes, and explosions. So what gives? I mean that’s what I’d call a hell of a mess to clean.
Also, there is this whole deal about the Biotech conference that is never really explained. Even though it is hinted around the end that one of the character’s research was around the “development of a new strain of corn to be made available worldwide without patent or copyright costs,” it still does not justify some of the actions made by a few of the main characters (going back to that “mess” thing).
Now, the second comment concerns a major twist that occurs about two-third into the movie.
I won’t say what it is exactly because it’s pretty major in the storyline, but like The Game’s final twist, this is a revelation that makes you reevaluate the whole shebang. The surprise is so big that it might be hard to swallow for some.
It even stretches this “reverse” Jason Bourne comparison to the max as you’ll see (when the film comes out, you cheat). And if you really, really, want to know the twist, go read the book’s last pages.

Overall, this was a decent read, but the finished product might look like a poor man’s Jason Bourne.
Shooting for Unknown White Male is slated to start around January in Berlin. As said above, Liam Neeson is set to star as the “real” Martin Harris. No clue as of now on who will play Martin B, Liz, or Gina. Joel Silver’s Dark Castle is producing the pic with a release date around 2011.

credits: [Link removed - login to see]


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